Dopo il GDPR l’ Unione Europea si dirige verso il Cybersecurity Act.
La UE si appresta a pubblicare il regolamento che garantisce alla ENISA – Agenzia Europea per la Sicurezza Informatica e delle Comunicazioni – maggiori poteri e fondi e introduce l’obbligo di certificazione per gli oggetti cosiddetti smart.
Molti elettrodomestici possiedono funzioni “smart” – cioé dotate di intelligenza a fini domotica.
Di solito i produttori, per mantenere bassi i costi, non si curano della sicurezza dei propri prodotti, che rimangono per anni senza aggiornamenti o addirittura vengono venduti con impostazioni di fabbrica assolutamente non adeguate. In questo ambito si inserisce il regolamento che prevede un iter di certificazione per chi vuole vendere “oggetti connessi” ( cioè oggetti che hanno connessione wireless e comunicano con altri “oggetti” della casa)
Non mancano le critiche: certificare un prodotto è estremamente costoso e la spesa va moltiplicata per ogni paese UE nel quale si vuole vendere. Vedremo se il regolamento sarà sufficiente per limitare gli attacchi hacker (sembra strano ma ad esempio è possibile hackerare una semplice telecamera wireless e farla diventare un server che manda posta SPAM) ai dispositivi smart che negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente.